Il 2016 è un anno bisestile.
Cosa significa? Perché ogni 4 anni si aggiunge un giorno a febbraio?
L'anno bisestile è la soluzione a un problema che ha sempre fatto scervellare gli astronomi: lo "scollamento" fra anno solare e anno civile. Quest'ultimo non è esattamente uguale all'anno solare, che misura 365g, 5h, 48m, 45s.
Se l'anno civile non andasse di pari passo con l'anno solare, si avrebbe uno spostamento delle stagioni nell'arco dell'anno.
L'equinozio di primavera potrebbe finire per scivolare, col tempo, dal 21 marzo ad aprile, poi in maggio, in giugno, ecc.
Un problema per una società che si basa sull'agricoltura e sui cicli delle stagioni!
Il ritardo dell'anno civile su quello solare che si accumula ogni anno ci porta, così, ad avere un giorno in più ogni quattro anni!
Ma questa soluzione non è stata per niente semplice da trovare!
Ai tempi di Romolo, intorno al VIII secolo a.C, l'anno civile era di 304 giorni, divisi in 10 mesi. I mesi di gennaio e febbraio furono aggiunti da Numa Pompilio che ha così portato l'anno a 355 giorni (equivalente all'anno lunare). Tuttavia la differenza di circa dieci giorni e mezzo fra l'anno solare e quello civile provocò l'ennesima confusione tra tempo civile e tempo delle stagioni. Giulio Cesare nel 46 a.C. fece a una nuova riforma seguendo le indicazioni dell'astronomo alessandrino Sosigene. Non a caso il 46 a.C. fu definito da Cesare l'ultimus annus confusionis ovvero l'ultimo anno di confusione!
Fu così inaugurato il calendario giuliano. L'anno divenne di 365 giorni e ogni quattro anni si aggiungeva un giorno in più. L'anno con il giorno aggiuntivo fu detto bisestile, perché si scelse di raddoppiare il 23 febbraio, il giorno "“bis sexto kalendas Martias " ovvero il sesto giorno prima delle calende di marzo. Doppio giorno sesto, quindi bisesto! Più tardi, quando si incominciò a contare i giorni del mese partendo dal primo e poi con numeri successivi, il giorno “bis sexto” di febbraio divenne il 29.
Ma subito dopo la morte di Cesare, si iniziò a commettere errori, Augusto sistemò le cose ma il calendario civile e l'anno solare continuavano a non andar molto d'accordo!
Il giorno in più non pareggiava esattamente i conti con l’anno solare, e nel 1582 Papa Gregorio XIII decise di far saltare i giorni dal 4 al 15 ottobre per riportare l’equinozio di primavera al 21 marzo. E introdusse il calendario detto gregoriano, in vigore a tutt’oggi, in cui stabilì che gli anni secolari, eccetto quelli multipli di 400, non fossero più bisestili. Il 1600 fu bisestile, il 1700, il 1800, il 1900 no, il 2000 si.
Calcolare se un anno futuro è bisestile è quindi abbastanza semplice: se un anno è divisibile per 4, è da considerarsi bisestile e va aggiunto un giorno a febbraio; tra questi, bisogna escludere tutti i secoli che non sono divisibili per 400 (quindi 1800 non era bisestile perché non divisibile per 400, ma sarà invece bisestile il 2400).
Anno bisesto, anno funesto?
La credenza popolare vuole che l'anno bisestile sia sfortunato. In realtà la malafama è esclusiva della cultura latina e risale all'epoca degli antichi romani. Febbraio era un mese poco allegro, il "Mensis Feralis" ossia il mese dei morti, dedicato ai riti per i defunti; una delle celebrazioni del periodo era la "feralia", una cerimonia solenne in onore delle persone trapassate perché, secondo il calendario arcaico si trattava dell'ultimo mese prima del nuovo anno, che nasceva a marzo.
Decisamente più tardi, per l'esattezza nel XV secolo, un medico, tale Michele Savonarola, affermò che i bisesti portavano epidemie per bestiame e coltivazioni, nonché funestanti alluvioni. Altri invece sostenevano che in occasione degli anni con un giorno in più ci fossero eventi sismici e forti terremoti. In realtà, così come accadeva per altre "cose" anomale come eclissi, passaggio di comete, persone albine e pecore nere, l'anno bisestile veniva considerato di cattivo auspicio. Di contro, ci sono popolazioni, come quelle anglosassone, le quali pensano che in realtà sia un anno fortunato e propizio, favorevole a ogni nuova impresa, a ogni cambiamento di vita o di mestiere.
Sotto una buona stella pare accompagnare chi nasce il 29 febbraio.
Dal 1980 in Francia, solo il 29 febbraio, esce in edicola “La Bougie du Sapeur”. I profitti della vendita vanno tutti in beneficenza. Altro che anno funesto! Si tratta di un anno proprio benefico!
E il 30 febbraio?
Abbiamo avuto anche quello! In Svezia il 1712 fu un anno "doppiamente bisestile", cioè con il 29 e il 30 febbraio. Il 1 ottobre 1929 l'Unione Sovietica iniziò ad utilizzare il calendario rivoluzionario sovietico, nel quale ogni mese aveva 30 giorni, e i rimanenti 5 o 6 giorni erano festività senza mese. Quindi nel 1930 e nel 1931 ci fu un 30 febbraio!
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