Le origini della festa della mamma hanno radici molto lontane.
Molti secoli fa, per festeggiare la rinascita della primavera e il rifiorire della natura, venivano eseguiti antichissimi riti pagani che duravano diversi giorni, questi giorni erano chiamati i giorni della "Grande Madre": simbolo di fertilità.
Nell'antica Grecia, invece, dedicavano alle loro genitrici un giorno dell'anno, con la festa in onore della dea Rea, madre di tutti gli Dei, mentre gli antichi romani usavano festeggiare per una settimana intera la divinità Cibele che rappresentava madre natura e tutte le genitrici.
Le festività romane nel mese di Maggio erano destinate all'accoglienza della Primavera e, soprattutto ai fiori, in particolare alle rose.
I romani amavano molto questo fiore, usato non solo come oggetto di ornamento, ma anche nella vita quotidiana: marmellate di rose, vini aromatizzati alla rosa, petali di rose sparsi nei banchetti e nelle case.
Di queste celebrazioni si è persa traccia in epoca medioevale e rinascimentale dove le uniche feste “a tema mamma” erano quelle legate alla maternità della Madonna: “Madre di Dio”, Theotokos, è il titolo attribuito ufficialmente a Maria nel V secolo, esattamente nel Concilio di Efeso del 431, ma affermatosi nella devozione del popolo cristiano già a partire dal III secolo.
La festa di Maria, madre di Dio, era in un certo senso la festa di tutte le mamme.
Anche se loro non erano festeggiate proprio per niente! La prima apparizione della festa della mamma, paragonabile a quella attuale, risale al XVII secolo quando in Inghilterra cominciò a diffondersi la tradizione del Mothering Sunday che coincideva con la quarta domenica di Quaresima.
In occasione di tali festeggiamenti si preparava il caratteristico dolce il "Mothering cake" a base di frutta e alle mamme venivano offerte le rose rosse.
La Festa della Mamma come la intendiamo ai giorni nostri fu introdotta soltanto tra l’800 e il ’900 in due momenti diversi.
Il primo risale agli anni ‘60 e ‘70 dell’800 ed è merito di una pacifista americana, Ann Reeves Jarvis e di sua figlia Anna.
Al termine della guerra civile americana, Jarvis aveva promosso una serie di feste della mamma con lo scopo di favorire l’amicizia tra le madri di Nordisti e Sudisti.
Si trattava soprattutto di picnic e di altri incontri conviviali. Sempre in quel periodo, nel 1870, la poetessa americana Julia Ward Howe scrisse la “Mother’s Day Proclamation”, nella quale esortava le donne ad assumere un ruolo attivo nel processo di pacificazione tra gli Stati americani.
Il secondo momento risale ai primi anni del ‘900: Anna Jarvis, figlia di Ann Reeves Jarvis, raccoglie il testimone della mamma e inizia a organizzare numerosi eventi dedicati alle madri, con sempre maggiore seguito.
Successivamente, nel 1914, la festa fu ufficializzata dal presidente Woodrow Wilson, con delibera del Congresso, che stabilì di festeggiarla la seconda domenica di maggio (visto che in quel periodo dell’anno era morta Ann Jarvis) come espressione pubblica del riconoscimento di amore e gratitudine per le madri del Paese.
Da allora la festa si è diffusa in molti Paesi del mondo, anche se non viene festeggiata nello stesso giorno.
Infatti, mentre l'Italia adotta la data americana, in Norvegia viene celebrata la seconda domenica di Febbraio, in Argentina la seconda di Ottobre, in Francia la festa della mamma cade l'ultima domenica di maggio ed è celebrata come compleanno della famiglia.
La Festa della Mamma in Italia
La Festa della Mamma arriva in Italia soltanto nel 1933, durante il fascismo, quando il 24 dicembre viene celebrata la “Giornata della madre e del fanciullo”.
Da quel momento, ogni vigilia di Natale, le mamme vengono festeggiate per motivi propagandistici: le mamme erano l'espressione della politica natalista del regime fascista e in tale occasione venivano premiate quelle più prolifiche.
La festa della mamma come la si intende oggi è nata invece a metà degli anni cinquanta in due diverse occasioni, una legata a motivi di promozione commerciale e l'altra invece a motivi religiosi.
La prima risale al 1956, quando il sindaco di Bordighera, in collaborazione con l'Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale di Bordighera-Vallecrosia, prese l'iniziativa di celebrare la festa della mamma a Bordighera.
La seconda risale all'anno successivo e ne fu protagonista il parroco di Tordibetto di Assisi, in Umbria, con lo scopo di celebrare la mamma non già nella sua veste sociale o biologica ma nel suo forte valore religioso e cristiano.
Entrambe erano festeggiate a maggio, periodo ricco di fiori e mese dedicato alla Madonna.
Il 18 dicembre 1958 venne presentato al Senato della Repubblica un disegno di legge tendente a ottenere l'istituzione della festa della mamma.
L'iniziativa suscitò un dibattito che si prolungò anche nell'anno successivo: alcuni senatori ritenevano inopportuno che sentimenti così intimi fossero oggetto di norma di legge e temevano che la celebrazione della festa potesse risolversi in una fiera di vanità.
Dal 1959 la festa prese comunque piede in tutta Italia e si celebrò inizialmente l’8 maggio per poi passare definitivamente alla seconda domenica di maggio.
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